La poesia della seconda metà del XX secolo, in Campania, è stata ricca di fermenti e di autorevoli presenze e per l’originalità dei temi e per le proposte di sperimentazione. La scelta di questi quattordici poeti “laureati” è motivata dalla consacrazione da parte della critica ufficiale e dal largo consenso dei lettori: «La bella Afasia». Cinquant’anni di poesia e scrittura in Campania (1960-2010) un’indagine psicoanalitica vuole presentare, per la prima volta, attraverso l’acuta esegesi psicoanalitica di Carlo Di Lieto, questa eletta schiera di poeti della 1ª generazione in Campania, per testimoniare la fervida ricchezza creativa di questa regione. Alcuni di essi alternano, all’attività poetica, la vocazione per la scrittura. Questa indagine sulla poesia, mediante l’ermeneutica psicoanalitica, vuole dimostrare, ad onta del fenomeno delle omissioni e delle dimenticanze, che il quadro della poesia di questa regione è significativo e consistente. La città, scelta «ad alta densità poetica», è Napoli, ciò potenzia il convincimento che per troppe ragioni le esclusioni sono predeterminate da motivi di ordine storico-politico ad ampio spettro e questa è la causa di fondo che concorre alla poca visibilità degli autori partenopei e a «creare una brutale scissione degli “italiani” al di sopra e al di sotto del 40º parallelo». È un percorso di obiettività e di equilibrio di quanto si sia prodotto a Napoli e in Campania con i poeti che Giuseppe Zagarrio includeva in Febbre furore e fiele (Milano, Mursia, 1983) e che rimane fino ad oggi l’antologia «la più pertinente e la meno omissiva». Altrettanto si può dire della Rivista “Vernice”, diretta da Sandro Gros-Pietro, che ha realizzato, in questi ultimi anni, una sorta di “Unità d’Italia della poesia”. Su un versante di acuta ricerca, Carlo Di Lieto mette in evidenza le voci più feconde della poesia di una regione e poeti-scrittori, che si sono interessati anche di sperimentazione e di poesia visiva, attraverso riviste, antologie, fino a creare proposte innovative di tipo strutturale. Attraverso quest’indagine attenta e rigorosa, vengono recuperati i nomi più significativi della poesia campana, una rivisitazione che rimuove le cause che hanno prodotto la loro poca visibilità nei repertori della poesia del Nord. Tra i poeti più rappresentativi di quest’area geografica sono stati analizzati: Marco Amendolara, Giovanni Barricelli, Giuseppina Luongo Bartolini, Carlo Felice Colucci, Fabio Dainotti, Giannino di Lieto, Luigi Fontanella, Alberto Mario Moriconi, Ugo Piscopo, Franco Riccio, Antonio Spagnuolo, Ciro Vitiello. In appendice: Maria Algranati e Francesco Gaeta: “il tormento e l’estasi”, un saggio sulla poetessa Maria Algranati (1886-1978) e sui tormentati rapporti con il poeta Francesco Gaeta. Entrambi ammirati da Benedetto Croce, che li incluse in un’antologia ideale della lirica italiana del Novecento. Una storia d’amore delicata ed avvincente tra due poeti, che, in uno scenario di persecuzione, vivono i disagi della loro vita sentimentale. Maria Algranati è l’espressione della donna impegnata e anticonformista, che ha pagato con la solitudine la sua diversità. Non meno scalpore suscitò la relazione “scandalosa” con il poeta Francesco Gaeta, che, però, la deluse e la ferì, manifestando nei suoi confronti sentimenti antisemiti, ma ella rimase legata idealmente a lui, anche dopo la sua tragica fine (1927).
Chiudono il volume due profili critici: uno, su Lorenza Rocco Carbone, una valorosa operatrice culturale del nostro tempo, e, un altro, su Mario Gabriele Giordano: il critico scrittore e la sua rivista “Riscontri”.

Anno Edizione

Autore

Collana

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Scrivi per primo la recensione per “«La bella Afasia»”

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati