Nel prosieguo del suo ultimo libro, L’amore inutile, uscito a giugno del 2023, la scrittrice Elisabetta Giudici pubblica oggi Per ogni battito del mio cuore. Giustamente, la scrittrice definisce il suo libro nel sottotitolo, come “frammenti”, “pensieri” e “parole d’amore”, scritte in chiave di poesia -dicasi di indagine lirica intorno alle sensazioni profonde dell’animo- ma anche in forma di pensiero confidenziale, memorandum, consiglio per una vita illuminata dall’amore. Si tratta di amore nel senso più proprio del termine, ossia di manifestazione d’eros nei confronti di una persona che giunge ad assumere un ruolo di primaria importanza negli equilibri affettivi di chi lo ama con tutto il cuore. Si tratta anche di un amore infelice, caratterizzato da un legame non corrisposto o per lo meno non con la stessa intensità e con uguale dono di sé stesso. Non ha molto senso chiedersi se la scrittrice stia configurando una vicenda autobiografica invece di un’elaborazione letteraria di fantasia, molto curata e anche verisimigliante. Si tratta comunque di una sorta di romanzo in versi, con valore istruttivo e più ancora formativo, rivolto ai giovani, ma anche a chiunque sia in cerca di amore o soffra per mancanza di amore. La lezione consiste nell’accettare il principio che l’amore consiste nell’essere innamorati, più ancora che nel ricevere il dono dell’amore da parte della persona amata: l’amore premia la persona che ama conducendola a fare il dono di sé alla persona amata, perciò dove manca la corresponsione, può venire in aiuto la fantasia e il sogno.
Il libro richiama alla mente L’educazione sentimentale, capolavoro di Gustave Flaubert, divenuto un classico cui si ispirò anche Marcel Proust, salvo il fatto che nell’opera di Elisabetta Giudici i ruoli sono in qualche modo invertiti. Infatti, è l’uomo ad essere amato e a non corrispondere pienamente alla donna, la quale si consuma in un apparentemente amore inutile. In verità, la conclusione finale consiste nell’affermazione che è inutile una vita vissuta senza amore e senza avere fatto dono di sé stessi ad alcuna persona amata.
In L’educazione sentimentale, Fréderic Moreau confiderà all’amico Deslauriers di sentirsi un fallito perché nella vita ha avuto solo amori non pienamente corrisposti. Elisabetta Giudici rovescia le conclusioni prospettate da Flaubert nel suo romanzo, perché afferma che la felicità e il successo consistono nell’accendere l’animo con il sentimento d’amore che conduce al dono di sé all’amato.

Sandro Gros-Pietro

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