Introduzione ai Racconti

Ci sono momenti in cui tutto inizia oppure tutto finisce: frammenti di vita in cui un uomo diventa artefice del proprio destino. Homo faber fortunae suae, ma non sempre è così. Ci sono situazioni, infatti, in cui si ha la sensazione di essere nelle mani di qualcosa che va oltre ogni capacità di comprensione. Stiamo parlando di una riflessione, o presa di coscienza, vecchia più di duemila anni, nelle quali individui e pensatori hanno guardato in faccia la componente ineluttabile della vita. Persino nella mitologia greca gli Dei dovevano sottostare al volere del fato. Ma sia che si tratti di un destino in cui tutti abbiamo licenza di incidere, o che si tratti di un fato che tutto trasforma ineluttabilmente, Forni con Quel giorno va dritto al punto, e lo fa senza sofismi ne moralismi, usando invece la forza dei momenti narrati: quei famosi istanti in cui tutto accade e ciò che prima era solo in potenza diventa atto, spartendo acque che mai più seguiranno lo stesso corso.
L’autore ha costruito una raccolta di racconti da scoprire via via, giorno dopo giorno, in una modalità che ricorda quella del diario, come a voler ricreare una dimensione confidenziale. Queste storie hanno il fascino di aneddoti usciti dalla trasmissione orale, o immaginaria, per assumere il peso specifico di una fenomenologia impressa nella parola scritta. I dodici racconti sono un repertorio di vite nel mondo, manifestazioni di qualcosa di imperscrutabile che in un certo momento ha agito e trasformato le persone.
In ogni storia Adelfo riesce con grande padronanza descrittiva e grazie a spiccate doti affabulative a costruire il come, il quando e il dove in cui tutto succede. Lo fa con lo stile che lo contraddistingue e cioè utilizzando un bagaglio gigante di esperienze, ricordi, passioni e conoscenze che come pigmenti vengono utilizzati per dipingere quadri di fantasia. Anche questa volta, l’elemento autobiografico per l’autore è semplice punto di partenza e non di arrivo: una fonte a cui attingere con semplicità e con cui creare rimandi. Non a caso, ritroviamo tracce che riportano ai due romanzi precedenti, La taverna di Yannis e The Dowser, dei quali sono ancora presenti il legame elettivo con la Grecia e la conoscenza della grande industria e del mondo della musica. Ricorrono anche nomi e personaggi, come Giorgio e Francesco, che però vivono qui pienamente da soli anche agli occhi di chi non ha mai visitato le opere dell’autore. E allora ecco una parata di personaggi che sembrano dare un volto e un’anima allo scorrere del tempo proprio grazie a quel fato, o destino che sia, che ha fornito a ognuno di loro la possibilità di lasciare un segno in questo mondo. Freda, Peppino, Francesco, Anna, Modesto, Roberta, Giorgio, Emanuele, Silvano, Lesley, Eleni, Ciro ci fanno dunque battere il cuore portandoci in un turbine di atmosfere ed emozioni differenti perché quello che è certo è che Forni sa come appassionare i lettori, spaziando fra suspense e ascolto interiore, passando attraverso una ricchezza di vicende capaci di trasportarci dalla seconda guerra mondiale alla Milano da bere, da una scalata in montagna a un Egeo assolato, da una storia di spionaggio d’antan ai primi amori di un ragazzo degli anni ’60, dal successo di un cantautore alla fantapolitica contemporanea, da uno spaccato di provincia tra fascismo e antifascismo ai misteri di un testamento di oggi.
Giocando con la prima e la terza persona, Forni ci abbraccia e ci porta nel mondo delle sue storie di fantasia, tanto curate e cesellate da sembrare vere. E qualcuna lo è. Racconta, come se fossimo seduti in una taverna fronte mare, e di certo smuove quella vertigine che più volte nella vita ci ha colti e ci ha spinti a pensare: cosa sarebbe accaduto se quel giorno…

Anna De Pietri

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