La figura di padre fondatore della patria, che la storia del Risorgimento Italiano attribuisce a Camillo Benso Cavour, secondogenito del marchese Michele ed egli stesso conte di Cavour, non è per nulla oscurata o vilipesa da questo libro action-thriller che esce dalla prodigiosa fantasia dello scrittore Fabrizio Olivero, ormai consolidato autore di romanzi giallo-neri ambientati in chiave Sette-Ottocentesca. In Corsa al potere seguiamo una verità gregaria che si sdipana intorno alla storia ufficiale e che corona il successo politico di Camillo Cavour nel suo percorso storico di fondazione del Regno d’Italia e di totale vittoria sui suoi contendenti politici. La vicenda prende le mosse nel 1847, quando Cavour ha trentasette anni, e si conclude nel 1861, all’atto della realizzazione dell’Unità d’Italia, pochi mesi prima della morte del Conte. Sono tre lustri centrali nella storia patria e decisivi nella vita del Conte di Cavour, il quale abbandona la sua fiorente e trafficata attività di uomo d’affari e amministratore dei beni immobiliari di Leri, Grinzane e Cavour per dedicarsi unicamente alla realizzazione del suo sogno politico. La corte sabauda, tuttavia, è una giungla pericolosa di cinici calcoli di convenienza politica e di arricchimenti speculativi. C’è una ridda di ideologi diversi che si contendono il futuro del piccolo Regno di Sardegna: Mazzini, Gioberti, Cavour, i Carbonari, il Clero, la Monarchia, nonché una vasta rete di criminalità che agisce non solo nottetempo, negli “infernotti” della Torino sotterranea, ma anche di giorno, in combutta o in competizione con gli uni e con gli altri. Alle porte del piccolo ma guerresco regno savoiardo, ci sono le potenze straniere più pericolose e fameliche – Francia, Austria, Inghilterra – che tessono la loro rete di ragno. Cavour compie la sua personale danza di battaglia e di vittoria in mezzo a ostacoli e pericoli inimmaginabili: la storia ci dice come le cose sono andate a finire. Ma Fabrizio Olivero ci propone la vicenda complementare, come fosse una sorta di virtual game o di gioco di ruolo, nel quale un temibilissimo amico-nemico del Conte di Cavour, tale Pietro Nomis di Pollone, fratello immaginario dello storico e illustre Antonio, senatore del regno e collega di Cavour, tenta in tutti i modi di uccidere il futuro fondatore del Regno d’Italia, tra attentati, tresche amorose, rapimenti, congiure architettate con il maligno Marchese Lucio, principe della magia nera, per poi sortire in una rocambolesca caccia a un mitico tesoro, con la prospettiva di lasciarci le penne o di rimediare un pugno di cenere. Un libro che affascina per la proposizione estremamente realistica di una vicenda di stupefacente fantasia.

Sandro Gros-Pietro

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