Prefazione

Vengono a mancare parole nuove per presentare il caso unico di Renato Greco, la cui costanza creativa in Poesia non ha eguali nella storia italiana del Novecento e del primo quarto di secolo del Duemila. Chi scrive ha in mente il caso particolarissimo di Pablo Picasso, che all’età di sette anni eseguì il suo primo quadro a olio, Il picador, lasciando esterrefatti gli amici pittori del padre, quello stesso essendo discreto pittore, insegnò al figlio Pablo la tecnica pittorica. Picasso continuò ininterrottamente a dipingere per i successivi ottantaquattro anni. A novantadue anni trascurò una seria bronchite che si trasformò in polmonite, si sviluppò un edema polmonare, eravamo nel 1973, la medicina non compiva ancora i miracoli odierni, il Maestro se ne uscì con un cordiale congedo che era anche un brillante sfottò, Brindate alla mia salute! e chiuse gli occhi per sempre.
Renato Greco è tuttora molto più giovane dell’ultimo Picasso, ma è avviato ad essere altrettanto longevo, coriaceo, propositivo, immarcescibile. La sua opera è oceanica e attraversa diversi periodi, con l’alternarsi di modi e di forme espressive diverse, ma conserva delle costanti di riferimento: l’eros, la natura, la storia antica e le origini della civiltà, gli oggetti del quotidiano, l’ubi consistam dei luoghi topografici natali e dei luoghi dell’anima, la dinamica degli affetti familiari, la partecipazione attenta, critica, animosa alle vicende civili e politiche del suo tempo, la devozione verso il Meridione italiano, considerato dal Poeta la fucina della civiltà occidentale, congiuntamente alla Grecia e alle civiltà mesopotamiche, il suo sentimento cosmopolita di cittadino del mondo.
Renato Greco è un Ulisse letterario che si porta appresso il borsone magico di Mary Poppins, da cui pesca, senza soluzione di continuità, nuova e antica poesia, scritta da Lui medesimo ovvero, per omaggi e per citazioni virgolettate, riferibile ad altri Poeti, che sono suoi cari amici di camera e di mente, ma che magari hanno vissuto in altri secoli e in altri continenti, tuttavia sono interlocutori di ordinaria follia poetica, fantasmi ben più vivi e interagenti di molte persone reali che si incontrano quotidianamente per le strade del mondo, ma che hanno una totale inconsistenza elusiva ed evanescente se paragonate alle immagini ideali della Poesia che abitano nella mente dei Poeti.
Il desiderio di rendere omaggio alla Poesia di Renato Greco è sempre vivo ed è pienamente giustificabile dai suoi meriti di scrittore.

Sandro Gros-Pietro

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