14,00 €
Autore: Claudio Tugnoli
Editore: Genesi Editrice
Formato: libro
Collana: Novazioni, 57
Pagine: 224
Pubblicazione: 2018
ISBN/EAN: 9788874146765
La discesa agli Inferi di Orfeo, del poeta ispirato dalle muse, e di tutti coloro che sono ispirati da Mnemosýne, mira ad apprendere un sapere originario entrando nell’altro mondo e uscendone con la massima libertà, come nella tradizione sciamanica. Il passato, se non è l’al di là, è una dimensione dell’al di là. Se il passato nella sua accezione eccellente − l’originario – è la vera realtà il cui apprendimento e contatto conferisce la vera vita, il passato storico o primordiale coincide con la morte, la morte vera, se viene dimenticato. Nella misura in cui ricordiamo il passato, esso vive e anche i nostri morti sono vivi. Vive veramente solo chi continua ad essere ricordato e chi ricorda. Per questo ogni generazione riscrive la storia: perché noi esistiamo in virtù del nostro passato. L’oblio del passato nei suoi eventi fondanti mantiene nell’ignoranza, nell’errore e nella morte.
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Eugenio Borgna –
Caro professore, mi è arrivato il suo libro che non ho potuto non leggere subito e che mi ha commosso profondamente. Rivivere gli anni della malattia e della sconfinata sofferenza di sua moglie non era facile e invece ogni parola è segnata dal dolore dell’angoscia ma anche della discrezione e della tristezza del cuore senza alcuna incrinatura. Un libro che si legge come ho fatto, dalla prima all’ultima pagina e non sono riuscito a distaccarmene se non quando l’ho letto interamente. Non posso non dirle che è un libro di rara e indicibile bellezza che non si dimentica e che mi ha commosso che lei abbia inserito nel testo anche la sua lontana splendida recensione alla “Solitudine dell’anima”: in questo libro la fa conoscere nella sua più profonda interiorità, nella sua fede e nella sua speranza, nel suo coraggio e nella sua sensibilità. Un libro che non potrà non accompagnare nei momenti di tristezza, le mie giornate. Le sono grato, infinitamente grato di avermi fatto avere questo libro che apre il mio cuore a quella che vorrei chiamare amicizia come la intendeva Simone Weil. Il suo Eugenio Borgna