Prefazione

La poesia di Piero Polidori è un caleidoscopio di sentimenti e di riflessioni che ha come soggetto la vita e il patrimonio di emozioni che ognuno di noi deve co­struirsi come elementi formativo e arricchente della personalità. La formula dunque è quella della scrittura come fonte di ricchezza spirituale e culturale. La poesia serve a rendere più vasto il mondo in cui viviamo. Anche, a renderlo più comprensibile. Così è per Piero Polidori, che nomina nei suoi versi gabbiani, marinai, operai, av­venturieri in un caffè, bambini che si trastullano, donne che chiacchierano, vecchi che giocano a bocce: ecco, l’umanità che transita dalla realtà del mondo al caleidoscopio della poesia e nel passaggio acquista la cittadinanza della parola durevole, del ricordo fissato sulla car­ta e nella memoria dello scrittore.
La scrittura dunque, serve a riscattare alcuni eventi della vita dall’erosione inarrestabile del tempo e a co­struire la memoria come bastione eretto a difesa del passato che continua in tale modo a sopravvivere in noi at­traverso la rammemorazione continua che la parola in­de­finitamente rinnova. Ma accanto alle persone e agli og­getti che occupano la scena del mondo, Piero Polidori ama in modo particolare costruire la memoria dei sentimenti e delle emozioni che hanno riscaldato o che hanno aggredito il suo cuore. Ed, ecco, allora che la poesia di­viene realmente un arcobaleno, simbolo di armonia e di pace ritrovata dopo la tempesta, che si realizza attraverso le parole del Poeta, cioè con la sua riflessione poetica.
Polidori giustamente si autodefinisce un “impressionista”, classificazione che fa subito pensare ai pittori “en plein air”, che dipingevano stando a contatto con la natura, vuoi in un campo vuoi per le vie della città, su una marina, o tra le vette delle montagne e non già, invece, nell’isolamento artificioso dell’atelier artistico. Allo stesso modo, Piero Polidori crede nell’autenticità immediata della parola, portata sulla carta con un procedimento diretto di travaso del pensiero, come se fosse un prodotto di campagna a chilometro zero, tale da conservare in sé gli umori e i vapori officinali, dell’ideazione im­provvisa ed esplosiva con cui si è manifestata nella men­te dell’autore. La spontaneità e la creatività di getto è la dote più preziosa della seducente poesia di Piero Polidori, e proprio per questo motivo, il suo lavoro appare con un patrimonio di sentimenti e di emozioni vero e palpitante di vita e di abbagli rivelatori del nostro modo di es­sere, all’interno, nel mondo che ci circonda.

Sandro Gros-Pietro

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