Nell’arco d’anni che va dal 1799 al 1815 si compie uno dei rovesciamenti maggiori delle istituzioni politiche e sociali della Francia che passa dalla Repubblica della Rivoluzione all’Impero di Napoleone, per poi ritornare con la restaurazione di Luigi XVIII alla monarchia della dinastia borbonica. I sedici anni marcano lo sradicamento dei pilastri della società dalla nobiltà e dal clero e consacrano il trionfo della borghesia. I grandi movimenti della Storia si proiettano anche su vita e abitudini quotidiane di figure anonime, le cui gesta non verranno registrate negli archivi nazionali. Olivier Mallet e la sua fidanzata Françoise vivono la vita e l’amore con l’onestà e il buon senso degli umili: galleggiano come inaffondabili gusci di noce nel grande marasma prima della Rivoluzione poi dell’Impero. Il loro punto di contatto con la Grande Storia è dato dall’amicizia con Jean Anthelme Brillat-Savarin, giudice di Cassazione e uomo politico d’alto ran­go, che si rifugiò in Svizzera e a New York nel periodo del Terrore, ma che giunge a toccare l’acme della carriera con il rientro in Francia e l’instaurazione dell’impero. L’alto magistrato, uomo di raffinata cultura politica e filosofica, è buongustaio di prim’ordine, anticipatore del trionfo della cucina moderna, autore dell’opera Fisiologia del gusto, dove alla ricetta di cucina si uniscono la riflessione storica, l’insegnamento filosofico, i ricordi della memoria.
Fabrizio Olivero ha dedicato a questo illustre francese, padre del fascino parigino della buona tavola e della sapiente conversazione, una saga romanzesca che è arrivata al secondo volume, dopo il primo riuscito e premiatissimo Scacco alla nobiltà. La ricetta letteraria di Olivero consiste nell’usare ingredienti semplici co­me la farina, le uova, lo zucchero a velo, e ottenere per risultato un dolce di squisita fattura. Fuori di metafora, si tratta di raccontare attraverso la storia di persone umili uno dei periodi più significativi della moderna storia europea. “Il fascino sta nelle cose di tutti i giorni”, sembra dirci lo Scrittore. Tuttavia, la sapiente pen­na del narratore sceglie con acume gli eventi: ci sono omicidi, tra­me politiche, intrighi d’amore, lotte di popolo, in una cornice di galoppate nel Bois de Boulogne e di passeggiate lungo la Senna, perché, alla fine dell’avventura, Parigi c’est Paris!

Sandro Gros-Pietro

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