Grazie all’amorosa devozione della sua sposa Wilma, nota scrittrice e provetta cuoca, esce postumo il radioso libro Il re mangia solo e altri racconti del visconte Livio Cerini di Castegnate, notissimo “Galileo Galilei della cucina moderna”, massimo cultore di gastronomia, elevata ad autentica arte del lieto vivere, non solo a tavola, ma anche in letteratura, pittura, musica e convivialità con amici, che sappiano ap­prez­zare il buon umore e l’ironia: un libro che è buona novella di vita terragna in scelta compagnia.

Sandro Gros-Pietro

Perché per il Re Luigi XIV detto il Re Sole si dice: il re mangia solo? Oppure era il solo a mangiare alla sua tavola come segno della sua potenza, mentre gentiluomini di corte si sentivano onorati in cerchio ad una certa distanza nel guardare Lui, il Re, mentre mangiava! Interessante venire a conoscere il susseguirsi delle varie portate che via via venivano servite da valenti valletti di corte. Il Re poteva decidere di avere un ospite alla sua tavola? Sì, come vediamo in questo dipinto, l’ospite gradito è Molière. Conoscere dove si apparecchiava è una aggiunta di conoscenza, poiché allora non vi era una sala da pranzo, ma la tavola veniva apparecchiata in qualsiasi sala, secondo i gusti del Re.

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