PREFAZIONE

Lucido, limpido, persino duro il suo guardare negli occhi il dolore, le delusioni grandi e piccole della vita.
L’autrice poeta non indulge nella sofferenza, non si lascia attrarre dalla malinconia.
Con la determinazione che da sempre la contraddistingue, lotta. E vince. Perché le sue armi sono infallibili: passione per la vita in ogni suo aspetto, sensibilità acuta, sempre pronta a cogliere sfumature che sfuggirebbero a un cuore meno attento, intensità dei sentimenti, generosità.
Così, se è vero che alcune poesie sono percorse da una vena di amarezza, forse anche di sconforto (“la forza mi manca, la volontà è stanca”), mai vi leggiamo l’abbandono, la sconfitta; piuttosto il bisogno di reagire, di combattere contro tutto ciò che è negativo perché la società, la natura, gli affetti, i rapporti umani, tornino in armonia. Perché questo nostro mondo possa essere ancora un luogo in cui assaporare la bellezza, la giustizia, la dignità; in cui le persone sappiano ancora parlarsi davvero e riescano a levare alta la propria voce contro ogni abuso, violenza, mancanza d’amore. Allora anche una giornata di pioggia può rasserenare, perché l’acqua avvolge e protegge; l’inverno è bello, con le sua purezza gelata, l’autunno è malinconico ma riserva inaspettate sorprese.
I colori più intensi, però, sono quelli del sud: della Sicilia, di cui sentiamo anche i profumi attraverso il verde tenero dei capperi odorosi; di Napoli e delle sue tante bellezze, ora così minacciate, sporcate, vilipese. Dal profondo del cuore ecco sgorgare allora un moto di ribellione, un invito forte a reagire, ma anche un’accorata preghiera: Se muori tu, anche l’Italia è persa.
Il presente è impegno, umano e civile, è attenzione ai fatti, alle persone che si sacrificano per la giustizia, la legalità, che inseguono ancora, nonostante tutto, un ideale e si battono per raggiungerlo, a rischio della vita. Il futuro è in mano ai giovani, che sanno ancora sognare, che conoscono il significato della parola solidarietà, che, uniti, possono farcela, a rendere un po’ migliore questo mondo. Come i ragazzi di Locri che noi, increduli… abbiam visti uniti e audaci andare fieri…
… Ci stupiranno ancora.
Il passato è ricco di immagini, di luoghi, di persone, eventi, che hanno segnato la nostra vita, l’hanno resa ricca, bella, difficile a volte, unica. I ricordi possono riportare leggerezza nella vita appesantita dalla routine quotidiana: ricordi d’amore (fu là che di te mi innamorai…), di amicizia (… tu entrasti in minigonna e col capello corto…). 
Sono importanti, per l’autrice, le amicizie: bisogna mantenerle vive, perché “rivedere i volti, risentire le voci… … impedisce al tempo di sfocar le luci”. A volte è un profumo, o un gesto, a far sentire vicina, presente, un’amica lontana; come Blanca, personaggio che non si dimentica, con il suo profumo di lavanda e lo sguardo aperto al mondo.
Una poesia può arrivare al cuore di un figlio improvvisamente cresciuto con cui sembra difficile comunicare: … ho scritto poesie per te, per parlare con te… perché io sono tua madre, sempre.

C’è tutto un mondo nelle poesie di Antonietta, e c’è il senso di una vita vissuta pienamente, con trasporto, convinzione, impegno, fantasia, amore.

La sua vecchia amica, collega, compagna di avventure, sogni, fantasie, che qualche volta diventano realtà!

Domenica Vacchino

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