Nato a Mazara del Vallo (TP) nel 1938, vive a Palermo. Studi di filosofia e pedagogia nell’Università di Palermo, dove si è laureato. Si è dedicato all’insegnamento; dal 1970 al 1996 dirigente scolastico. In letteratura ha esordito giovanissimo, con una plaquette di versi, cui hanno fatto seguito sei sillogi di poesie e quattro opere narrative. Notevole attività di critico letterario militante. Ha diretto o curato la redazione di importanti riviste letterarie. Sue poesie sono tradotte in diverse lingue europee.
Opere pubblicate: Al chiarore dell’alba, poesie 1954; Il filobus dei giorni, poesie 1964; Un rapido celiare, poesie 1974; Sàgana, poesie 1976-78; Abbandonare Troia, poesie 1986; Bonsai, poesie 1989; Sàgana e dopo, poesie 1991; La casarca, poesie 1992; Il verso di vivere, poesie 1994, che raccoglie in antologia la sua opera poetica e La porcellana più fine, poesie 2001; Antimonium 14, narrativa 1967; Come un sogno incredibile/ipotesi sul caso Nievo, narrativa 1980; Il ponte dell’ammiraglio, narrativa 1986; Trittico clandestino, narrativa 1991; Quando bevea Rosmunda, narrativa 2001; Il caso Nievo, narrativa 2006.
“Autore tra i più significativi e completi di poesia, narrativa e saggistica, attivamente presente da oltre un quarantennio, in poesia ha saputo coniugare la tradizione mediterranea, classica ed ellenistica, con l’egemonia anglosassone e con la ricerca della modernità. Zinna procede nella sua attuale ricerca verso un’essenzializzazione della quotidianità sfociando in un invaso meditativo. Nella sua scrittura interagiscono le molteplici dinamiche del vivere, giochi antropologici, ironici quanto amari interrogativi, sguardi da quel terrazzo della vita (intriso di memoria) così marcatamente barocco, così segnatamente illuminista.” (Aldo Gerbino)
“Zinna, nel corso della densa ventura lirica, tocca il segno della pienezza barocca, il registro altro d’una scrittura mimetica, feconda di suoni ed echi, folta di incastri lessicali.” (Pasquale Maffeo)
“Poeta antilirico, discorsivo, esplicito, Zinna è latore di un pensiero forte (anche dove commerci con il dubbio), temprato sull’osservazione diretta.” (Antonio Pane)
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