Tommaso Boni Menato (bonitommaso@tiscali.it) è di Padova ma risiede da tempo non lontano da Roma, dove ha fatto in gioventù mestieri i più diversi e ha frequentato Legge e Lettere e Accademia d’arte drammatica, presto abbandonate. Dopo un percorso d’inevitabili esperienze politiche e uno stage come borsista universitario a Budapest per studiare la lingua ungherese (ingegnandosi a tradurre poesia e a descrivere per la radio magiara, censura permettendo, “la scena culturale italiana”), si è dedicato soprattutto a traduzioni. Nel frattempo andando in giro per l’Est-Europa, in Francia, Stati Uniti, India. Per diversi anni si è occupato dell’edizione italiana di un’opera in 13 volumi di psicologia evolutiva assemblata da Satprem, scrittore franco-indiano che aveva fondato a Parigi un Istituto di ricerche evolutive e che gli ha poi affidato la traduzione dei propri libri. Infine nell’ex India francese di Pondichéry Menato avrebbe scoperto un senso di vita non solo lavorativo.
Di poesia ne scrive da sempre, ma ne ha pubblicato poca. La raccolta Indegno mistero delle cose (2009) comprende Notizie dallo Stretto (1976), da cui era stato tratto uno spettacolo teatrale rappresentato a Genova nel 1994 per la regia di Davide Montemurri, regista tra l’altro di docu-film come L’uomo dopo l’uomo e Shakti, dei quali Menato aveva firmato lo script. Sempre per la stessa regia era andato in scena nel ’92 al festival di Todi la commedia Il migliore dei mondi.
Sono e-books Le splendide città, raccolta di testi bio-fiction di cui è pronta un’edizione riveduta e ampliata; Verba volant, “abbecedario tendenzioso di parole impossibili” di cui alcuni capitoli erano già apparsi in riviste quali il mensile fiorentino “Il Ponte”; Tuco’ delle Isole, romanzo di formazione; Io Adriano: nessuno, monologo teatrale rappresentato a Imola nel 2011.
Nel 2012 ha pubblicato Il lupo e altre impronte, Genesi Editrice.
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