Giorgio Buridan, ultimo discendente del filosofo occamista Jean Buridan, ha vissuto tra Stresa, dove era nato nel 1921 nella Villa della famiglia di parte materna Cappa-Legora, e Torino, e da cui si trasferisce nel 1991 per vivere i suoi ultimi dieci anni di vita a Caraglio, vi muore nel 2001.
Buridan è stato scoperto come commediografo a Roma da Anton Giulio Bragaglia e Nicola Chiaromonte. Ha rappresentato dodici testi a Milano, Torino, Genova, Bolzano, Roma e Lugano.
Per anni ha lavorato per la Rai e per la Radio della Svizzera Italiana. Suoi lavori teatrali – una quindicina – sono stati trasmessi e replicati dalla Radio Svizzera.
Per il Teatro ha vinto il Premio Pirandello e Candoni della provincia di Udine, ed è stato finalista al Premio Teatro e Scienza. Ha pubblicato per la Sansoni di Firenze La barricata filosofale, per la Tamari di Bologna Il bodoniano. Una raccolta di suoi testi è uscita a Roma a cura della Società Autori Drammatici.
Per anni si è dedicato alla narrativa. Con il romanzo Bella Fenice è stato finalista al Premio Isola Bella, Golfo Borromeo. Ha pubblicato il romanzo Una ragione sufficiente, Variazioni di clima (Premio Yourcenar), Il viaggio, L’ipotenusa e i suoi cateti. Esercizi di stile e I parafulmini del Palmiers. Per la poesia è stato segnalato al Premio Guido Gozzano e ha vinto “Il molino” del Centro Studi Ippolito Nievo.
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