Enzo Sturiale vive a Torino ove ha svolto la sua attività lavorativa come imprenditore. Dopo avere frequentato il corso triennale di giornalismo Carlo Chiavazza, ha proseguito la sua specializzazione frequentando un corso sui mezzi di comunicazione mediale, radio e televisione. Successivamente, tra il 1978 e il 1982 è stato assistente alla Scuola di Giornalismo di Torino.
Nel 1977 ha collaborato al giornale La Stampa per la realizzazione della Stratorino, rimanendo nella organizzazione della corsa per quattro anni.
Dal 1978 al 1982 è stato assistente alla Scuola di Giornalismo di Torino.
Ha pubblicato presso la Genesi nel 2004 il libro di versi Momenti di bello Giochi aspri della vita Lotte sociali in Italia, nel 2005 I ragazzi della Galassia Nove e Poesie scelte.
Il tema più ricorrente della produzione di Sturiale è teso ad illustrarci, in modo dolente e risentito, gli errori nevralgici della società in cui viviamo, il distacco dell’uomo da se stesso e il nostro smarrimento nel labirinto delle nevrosi metropolitane, accecati dalla triade sesso-potere-successo. Ma ancora più sovente i suoi versi diventano canto lirico d’amore e ci rappresentano un sentimento tanto dolce e nobile quanto sfumato ed incerto, sospeso tra atteggiamenti di radiosa fusione e ripiegamenti di insanabile solitudine. I suoi versi appaiono franti da rotture o da rovelli che volutamente ricostruiscono i percorsi tormentosi dell’anima in continua ricerca di sé e degli orientamenti, spesso improbabili, a cui vorremmo tendere. Lo stile è lineare fino al punto di essere giornalistico o schematico, ma talvolta presenta delle impuntature nodose di astratta significazione, che stanno ad indicare la polivalenza dei messaggi ovvero l’incomprensibile saggezza dei vaticini.
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