Nato a Piombino, dove tuttora risiede, il 12 gennaio 1948, esattamente sessanta anni dopo Camillo Sbarbaro, Davide Puccini si è laureato nel 1971 a Firenze in Letteratura italiana moderna e contemporanea con una tesi sul poeta ligure, poi rielaborata e pubblicata con il titolo Lettura di Sbarbaro (Nuovedizioni Enrico Vallecchi, 1974). È stato uno dei curatori dell’antologia Poesia italiana del Novecento (Garzanti, 1980), occupandosi in particolare di Girolamo Comi, Adriano Grande, Antonia Pozzi, Adriano Guerrini, Angelo Maria Ripellino e rivedendo l’intera opera. Per lo stesso editore Garzanti ha poi curato Il peccato. Plausi e botte. Frantumi. Altri scritti di Giovanni Boine (1983), il Morgante di Luigi Pulci (1989) e la poesia italiana del Poliziano (Stanze. Orfeo. Rime, 1992). Una sua edizione integrale dell’Orlando furioso ariostesco, con ampio apparato di note, è uscita presso Newton & Compton nel 1999; quella del Trecentonovelle di Franco Sacchetti nei “Classici italiani” della Utet nel 2004 (per la stessa collana sta attualmente lavorando a un secondo volume sacchettiano, con Il libro delle rime e altre opere). Ha collaborato e collabora con saggi e recensioni a numerose riviste, tra cui Studi novecenteschi, Studi e problemi di critica testuale,L’Albero, Lingua nostra, Giornale storico della letteratura italiana, Vernice.
I suoi versi e alcuni racconti sono apparsi prevalentemente in Resine, Lunarionuovo, Nuovo Contrappunto, Astolfo. Nel 2000 ha pubblicato la prima raccolta poetica, Il lago del cuore, che è stata recensita da Margherita Faustini, Liana De Luca, Giovanna Vizzari, Elio Andriuoli, Vico Faggi, Giovanni Chiellino, Renzo Gherardini, Maria Grazia Lenisa, Salvatore Arcidiacono, Sauro Albisani. Ha tenuto pubbliche letture di versi nell’ambito della manifestazione Elogio della poesia (Torino, marzo-aprile 2002) e per Genova Capitale Europea della Cultura 2004.
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