Nasce a Erba in provincia di Como, dove vive e lavora nell’Officina di riparazione d’auto che il padre ha lasciato a lei e ai suoi fratelli.
La passione per il teatro la coltiva fin dall’asilo dove Suor M. Redenta la fa recitare come protagonista in storie di sante e martiri, dove pare lei morisse con tale intensità che la zia Rosa, arrivando nei camerini tutta affannata, avesse gridato: “Come sei morta bene!”. Papà Vincenzo che le faceva ascoltare alla radio, tutti i lunedì, i concerti della Martini & Rossi, le trasmette la passione per la lirica, tanto che da grande tenta l’esame al Conservatorio Verdi di Milano e viene ammessa per lo studio del canto con Campogalliani, e per il pianoforte con Riccardo Muti; ma in una fredda sera di luglio, perde la voce proprio durante quell’aria di Traviata che continua fedelmente ed entusiasticamente ad amare.
Scrivere in dialetto è stata quasi una scommessa, scoprendo però un filone inesauribile, e facendole vincere per due volte, a Milano, il prestigioso Premio S. Ambroeus, e l’altro a Legnano, il Tirinnanzi, premiata per le mani di Piero Chiara che l’aveva accolta citando a memoria i primi versi della poesia vincitrice, e chiamandola “La mia Pirovanina…”
In teatro è stata anche George Sand a Venezia per la regia di Sergio Marzorati, Alda Merini in Parolario a Como e nel Teatro Sociale, la Testimone di Peter Weiss nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, la voce della bicicletta di Coppi nel suo record del 1943, per il romanzo L’ora del Fausto di Mauro Colombo.
Nelle stagioni del Teatro erbese all’aperto “Licinium”, è stata la Madonna nella Passione di Cristo, Madama Pace nel pirandelliano Sei personaggi, Maturina nelle Nozze di figaro, Marcellina nel Don Giovanni, e grande “nutrice” in Romeo e Giulietta.
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