Nico Orengo è nato nel 1944 a Torino, città dove ha lavorato e vissuto fino alla morte avvenuta il 30 maggio 2009.
Romanziere di grande sapienza costruttiva, è capace di affrontare temi seri, che spesso ama riflettere nel duplice specchio dell’ironia e della commozione. I suoi romanzi, tutti pubblicati dall’editore Einaudi, sono: Accaddero come figure (1979), Ribes (1988), Miramare (1989), Le rose di Evita (1990),Figura gigante (1992), La guerra del basilico (1994), L’autunno della signora Waal (1995), Dogana d’amore (1996), Il salto dell’acciuga (1997), L’ospite celeste (1999), Gli spiccioli di Montale (2001, già edito da Theoria nel 1992), L’allodola e il cinghiale.
Tra le sue raccolte di versi ricordiamo: Collier per Margherita e (1981), Cartoline di mare vecchie e nuove (1984), Trotablu (Genesi Editrice, Torino 1987; premio Città di Ceva 1988), Narcisi d’amore(1997) e Spiaggia, sdraio e solleone (2000).
Ha scritto anche filastrocche per bambini, come Beniamino e la stella (1971), A-ulì-ulé (1972) eCanzonette (1981).
Nel tessuto della sua poesia Sandro Gros-Pietro ravvisa “la memoria del linguaggio e dell’esercizio della mente, una sorta di intreccio cerebrale di situazioni della ragione, senza una ragione predominante […] una situazione di limite, di margine, su una soglia simbolica di dogana e di costrizione che suscita tenerezza e commozione, suscita l’estasi e l’abbandono, vagamente malinconico e non più ironico, suscita la protezione soave e serenatrice della parola poetica”.
L’ultimo romanzo di Nico Orengo, La curva del latte (Einaudi 2002), è stato inserito nella rosa dei cinque finalisti del Premio Campiello.
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