Franco Manescalchi, nato a Firenze nel 1937, scrittore e giornalista pubblicista, inizia la sua attività nel 1955 entrando nella redazione di Cinzia, “palestra” per giovani promesse, poi “mantenute”. È morto a Firenze, dove ha sempre vissuto, a settembre 2023.
Nel 1959 Oreste Macrì lo mette in collegamento col gruppo di Quartiere, condotto da Giuseppe Zagarrio e Gino Gerola, che dialoga attivamente con i principali movimenti letterari del tempo. Nel 1963 diviene redattore dell’omonima rivista.
Negli stessi anni collabora assiduamente alle pagine letterarie di alcuni periodici e quotidiani nazionali (Il Ponte, L’Unità, etc.); entra a fare parte della Segreteria regionale toscana e del Consiglio nazionale del Sindacato Nazionale Scrittori; succede a Piero Santi nella direzione del periodico di satira e umorismo grafico Ca Balà (curato da Braschi, Buonarroti e Della Bella) che ha alle origini l’apprezzamento critico di Cesare Zavattini, Giambattista Vicari e Umberto Eco e fra i collaboratori Chiappori, Giuliano e Contemori. All’inizio degli anni Ottanta fa parte del gruppo editoriale senese-romano di Messapo, con Antonio Barbuto, Roberto Gagno, Francesco Paolo Memmo, Giancarlo Quiriconi e Achille Serrao.
Nel 1992 costituisce, per l’ AICS regionale, Novecento-Libera cattedra di poesia: laboratorio di scrittura creativa operante a Firenze; nel 1995 per le edizioni Polistampa la collezione di poesiaSagittaria; nel 1996 – con Alessandro Bencistà e altri esperti – il Centro studi tradizioni popolari toscane e il periodico Toscana folk. Intorno a queste tre realtà ruotano ora i suoi interessi.
Come autore, nel corso della sua attività ha pubblicato: otto quaderni di poesia, ora raccolti nell’antologia La neve di maggio (Polistampa, 2000, Firenze); numerose monografie sulla letteratura attuale e alcune antologie di poesia italiana contemporanea; cartelle d’arte e cataloghi monografici; studi in volume sulla poesia popolare toscana con la collaborazione di Ivo Guasti; una ricerca sul movimento operaio edita da Polistampa e alcuni testi scolastici e parascolastici di vasta diffusione per le edizioni De Agostini e Cappelli; traduzioni di poeti di lingua ispano americana; particolarmente, in collaborazione con Ubaldo Bardi un’ antologia di poeti cubani (Cultura editrice).
È presente in storie letterarie e saggi storici di Giuliano Manacorda (Editori Riuniti), Silvio Ramat (Rebellato), Stefano Lanuzza (Spirali e D’ Anna), Pier Paolo Pasolini (Mondadori), Giuseppe Zagarrio (Mursia e Bastogi), Marco Marchi (Stazione di Posta), Gino Gerola (Longo e Cronorama), Giorgio Bárberi Squarotti (Lucarini e Utet), Francesco De Nicola e Raffaele Pellecchia (Di Mambro), Franco Fortini (Laterza), Alberto Frattini (Bastogi), Elisabetta Mondella (Milella), Daniela Marcheschi (Marcos Y Marcos), etc.
È incluso in antologie storiografiche, di area, di tendenza o tematiche, curate da Mario Lunetta (Newton Compton), Giuseppe Zagarrio (La Nuova Italia), Marcello Conti e Lamberto Pignotti (Campanotto), Agata Italia Cecchini (Editalia), Fabio Doplicher (Quaderni di Stile), Luciano Luisi (Newton Compton), Pietro Civitareale (Olifante), Guido Ballo (La Pergola), Giuliano Manacorda (Empirla), Sangiuliano (Florida), Stefano Mecatti (Le Lettere), Antonella Cini (Ecig).
È presente nella sezione Poesia del numero 24/25 di Vernice.
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