Nata ad Ancona nel 1942. Ha vissuto a Firenze fino alla sua scomparsa avvenuta il 3 marzo 2024.
Ha pubblicato: Seme di ulivo (1981), Dei fuochi la neve ardente (1983 – Premio “Silvi Marina”, Premio “Il ceppo”, Premio “Presidente della Repubblica”), Fiori dallo stagno d’inchiostro (1985 – Premio “Tagliacozzo”), Dal rogo al melograno (1989, 1992 – Premio “Circe Sabaudia”, Premio “Penne”, Premio “Pisa”), Vita inconoscibile tu infiori (1992 – Premio “L’Astrolabio”), La parola verso il segno – il segno verso la parola (in collaborazione con Artemisia Viscoli, 1993).
Molte sue poesie sono state tradotte nelle maggiori lingue.
Poetessa tra le più feconde della emergente e giovane generazione, la Lucarini Poggi ha raggiunto elevatezza di tono e fondità di contenuti e si distingue per le forme seducenti e vibranti del suo eloquio pieno e coprente, nel quale è sviluppata un’atmosfera di suggestione psicologica, con frequenti rimandi ed appoggi all’impiego simbolico della realtà.
Emerico Giachery ha così definito il suo ultimo libro in versi, La casa dei quattro eventi: “Opera” anche da intendersi come Grande Opera alchemica nella suggestiva accezione junghiana di cammino verso il Sé, di compimento di un destino: libro, perciò, anche se in senso tutto particolare, de sapentia, e sia pure di sofferta, franta, a volte incandescente esperienza e saggezza. Infine, opera come creazione poetica che dà forma a una sostanza esistenziale-lirica condensata in nuclei a volte resistenti come diaspri, intagliati e incisi con scaltra e persino preziosa maestria; dà forma a una sostanza anche coagulata e scandita in simboli.
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