Giuseppe Conte è nato ad Imperia nel 1945, attualmente vive tra Porto Maurizio e Nizza. Dopo avere per qualche tempo insegnato sia all’Università di Torino sia nelle scuole superiori, ha avviato un’intensa attività di collaborazione con riviste e case editrici. Nel 1972 si è fatto notare con il volume di saggistica letteraria La metafora barocca; successivamente ha pubblicato una serie di libri di poesia, fra i quali si ricordano L’ultimo aprile bianco, 1979, L’oceano e il ragazzo, 1983, Le stagioni, 1988, Dialogo del poeta e del passeggero, 1992, Canti d’oriente e d’occidente, contraddistinti da un’intonazione orfica e dal ricorso all’invenzione esplosiva e dilatativa dei temi barocchi. Come autore di narrativa vanno ricordati i romanzi Primavera incendiata, 1980, Equinozio d’autunno, 1987, I giorni della nuvola, 1989, Fedeli d’amore, 1993, L’impero e l’incanto, 1995, Il ragazzo che parla col sole, 1997, Il terzo ufficiale, 2002. Come saggista, oltre alla Metafora barocca, vanno ricordati i volumi Terre del mito, Il passaggio di Ermes, Il mito giardino. Insieme con Stefano Zecchi ha lanciato Il manifesto del mitomodernismo, nel quale si afferma l’importanza del mito, in particolare modo delle popolazioni celtiche, all’interno dell’espressione poetica.
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