Rosacristina Cimino Lomus, milanese, è insegnante di materie umanistiche. Accanto alla professione di docente affianca da molti anni quella di giornalista, scrivendo per diverse testate articoli su vari argomenti di cultura, con predilezione, tuttavia, per temi riguardanti i poeti e la poesia. Nell’arco di venticinque anni ha pubblicato 12 raccolte di liriche: Di fronte all’infinito (Marietti, Torino, 1977); Amore delle radici (a cura di Bino Rebellato, Cittadella, 1980); Fiore vivo (Forum/Quinta Generazione, Forlì, 1982); Pausa di abbandoni (Rebellato, Fossalta di Piave, 1982); Incontri e scontri con Gesù – Anime allo specchio (Forum/Quinta Generazione, Forlì, 1985); Sintonie (Rebellato, Torre di Mosto, 1986); L’albero della scienza (Edizioni del Leone, Spinea, 1986); Voci verso l’alto (Piovan Editore, Abano Terme, 1988); Archi aperti (Forum/Quinta Generazione, Forlì, 1989); Memorie di silicio (Edizioni del Leone, Spinea, 1994); Il ponte sulla vita(Edizioni del Leone, Spinea, 1996); La giostra degli Ego (Genesi Editrice, Torino, 2002).
Vincitrice di numerosi premi, è stata presentata o recensita da noti scrittori e critici come Guido Sommavilla, Paolo Ruffilli, Giorgio Bárberi Squarotti, Carlo Bo, Renato Minore, Guido Stella, Silvano Demarchi e altri ancora. Nella narrativa ha pubblicato due romanzi: Ogni donna un segreto(Forum/Quinta Generazione, Forlì, 1992), che ha ottenuto ben quattro premi: “Giovanni Gronchi”, “Città di Milano”, “San Valentino” e “San Benedetto”; e Viaggio nella soglia (Forum/ Quinta Generazione, Forlì, 1992), in collaborazione con il coniuge Egidio Cimino, insieme al quale ha anche scritto il saggio Educare: parlano i genitori (Editrice Ancora, Milano, 1979) che mira ad approfondire i problemi della formazione scolastica. È presente in numerose antologie, sia italiane che straniere.
La scrittura della Cimino Lomus, sia in poesia che in prosa, si distingue per una viva e moderna sensibilità verso i problemi umani e sociali, per immediatezza espressiva e perspicacia psicologica, come pure per l’acuto scandaglio dell’intimo sentire individuale, al di sopra di qualsiasi connotazione di spazio o di tempo.
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