Gioiella Barontini è nata nel 1956 a Gozzano. I viaggi in Oriente, in particolare madre India, la riportano ogni volta al piccolo paese di Quarna Sopra, ai piedi delle Alpi, dove boschi e prati le rammentano di non essere mai partita. Gioiella Barontini si considera semplicemente uno strumento nelle mani dell’Invisibile che, attraverso di lei, suona la musica misteriosa e tenera della vita.
Le sue poesie accadono, come sgorga spontanea l’acqua da una fonte o cadono le foglie d’autunno. Scaturiscono dal vissuto, guardato alla luce dell’interiore che riconduce al centro, al profondo, “sulle ali dell’amore”.
Ha pubblicato nel 1988 la raccolta Terra di cielo, presso Rebellato, nel 1993 Petali, presso Genesi Editrice, nel 1995 Brivido e vento, presso l’Età dell’Acquario e nel 1999 Sulle ali dell’amore, Genesi Editrice.
Nel 2008 l’autrice ha fatto rivivere la prima raccolta edita Terra di cielo in un CD con lo stesso titolo in cui recita personalmente le poesie con l’accompagnamento musicale di brani eseguiti e composti dal musicista svizzero Donatello Rossini. Un recente lavoro, nel 2013, è stato il CD Fiori d’inverno, realizzato in sinergia col canto armonico di Roberto Cerri, maestro di tale arte. Si tratta della recitazione dell’autrice di una raccolta inedita di poetiche invocazioni al Divino, sposate alle note profonde e meditative di questa particolare tecnica vocale che ha radici nei canti antichi di molti popoli. Insieme, suono e parole, tracciano le tappe di un percorso interiore di risonanza meditativa universale.
MINI ANTOLOGIA POETICA
Dalla raccolta Terra di cielo
GRAVIDANZA
Noi siamo visitate dal Mistero
Esso vuota in noi la sua pienezza
e dalle nostre acque
risale la china eterna,
accompagna le nostre giornate
col suo bussare…
e poi si affaccia
sul bordo tra noi e il tempo
e poi ci lascia…
Così possiamo vedere infine il dono
toccarlo, stupirci,
guardarlo crescere
e allontanarsi di ora in anno
dal suo segreto.
E di nuovo torna disabitata
la caverna dell’apparizione…
Così ascoltiamo spesso
La solitudine del messaggero
che porta la Voce dall’eterno al tempo
e, rese le ali,
finito il suo servigio,
ha un’eco nel cuore
che mai più non tace
neanche a zittirla.
(Quarna, 7/11/1984)
Dalla raccolta Petali
ALLA FESTA DELLA VITA
Alla festa della vita
il sacro e il profano sono amanti,
il suono del cielo respira
in ogni terrena comparsa.
Alla festa della vita
c’è posto per tutti e per ognuno
Chi abita nel giovane
abita nel vecchio,
dà fuoco agli occhi
grazia alle mani
Guarda dal cucciolo
avverte nel cobra
bussa con la polvere
si posa con lo stormo,
riempie d’acqua ogni anfora
la vuota
brucia di sé le proprie spoglie,
ammicca nei germogli.
E respira
respira il cielo da mille
bocche
pesta il selciato con mille passi…
Nel sole accende il miraggio del mondo
nella luna lo spegne
e spalanca la porta.
Ogni scalinata conduce all’invisibile
Ogni vagito giunge su una strada
Alla festa della vita
sono invitati tutti
anche senza scarpe o senza piedi
a cantare con tutte le voci
ciò che non si può capire.
(Pushkar, 15/2/1989)
Dalla raccolta Brivido e vento
SHIVARATRI SERA
Cala il velo della sera
come una pioggia di perdono
su ciò che il sole ha acceso
su ciò che la festa ha spento,
per ciò che ha cantato
o calpestato
e per chi ha atteso,
per ciò che siamo stati
su ciò che siamo
per la manciata di luce
che ha brillato
per quella addormentata
sotto una ragnatela…
Soffia dal cielo
una fresca aria di perdono
musica di moltitudine
suono di stormo…
Niente davvero
fu scolpito sulla pietra.
Il fiume accoglie i nostri bagliori
ruminando
sotto una volta infinita
d’ inconoscibile.
(Benares, 6/3/1989)
Dalla raccolta Sulle ali dell’amore
LA VOCE ILLIMITATA
La voce illimitata
della Vita
riesce a lambirci
soltanto quando
ci distendiamo
come rive
nell’ascolto.
(Quarna, 7/1/1995)
inedita
PICCOLO SEME
Nel cadere di tutte le torri
in roboante fragore
si rivelano le putrescenti interiora
e, in disparte dalle luci,
silenzioso matura un seme.
È un umile seme
che cova in cuore
talora addormentato
talora scosso da sussulti di risveglio.
Bussa da dentro l’ora
che spacca la buccia…
E nel livore della distruzione
neppure si nota
il tenero germoglio
che si erge vulnerabile
ed invincibile
come la perenne resurrezione.
(Quarna 2013)
(ultimo aggiornamento: 2014-06-05)
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