Ordinaria di Italiano e Latino in un Liceo di Stato. Nata a Napoli è molto attenta ai problemi della sua città, soprattutto sul piano della cultura, tanto da dare vita a significative manifestazioni letterarie. Ha scritto per alcuni giornali, in qualità di giornalista pubblicista. È Presidente dell’Associazione Culturale “Emily Dickinson” e fondatrice di un Premio Letterario, recante il nome di “E. Dickinson”. Ha scritto le seguenti raccolte di poesia: Conscio, inconscio, chissà; Dall’attimo all’eterno, con prefazione di Domenico Rea, Oltre il muro di cinta, con prefazione di G. Bárberi Squarotti.
Altre opere pubblicate sono in prosa, come ad esempio, i due racconti Ambizioni giovanili e Le avventure di Fabrizio e Pulcinellino. Quest’ultimo è stato molto apprezzato da Ferruccio Ulivi, Sergio Campailla, Mario Petruccioni, Vittorio Vettori.
Ha pubblicato un romanzo, L’eco dell’uragano. L’amore proibito del samurai, prefato da Pasquale Sabbatino; è autrice inoltre di saggi critici (Ungaretti, Pirandello, Deledda, ecc.). Nel gennaio 2007 ha pubblicato un beve ed intenso romanzo, L’angelo di Wojtyla – Echi d’infinito, prefato da Francesco D’Episcopo.
“Ho avvertito, nel romanzo di C. Politi Cenere, L’Eco dell’uragano. L’amore proibito del samurai, il piacere dell’affabulazione, la fascinazione onirica, il desiderio di farsi complice il lettore nei percorsi dell’immaginazione, tra indugi descrittivi di vibrante sensorialità e sinuosi movimenti diegetici.
C’è nel racconto tragico una segreta esigenza di valori assoluti, di passioni intense e pure, rappresentate senza rimozioni, esaltate dall’auscultazione della loro eco profonda; c’è una dimora fantastica nipponica fondata su di un esotismo non di maniera, ma storicamente e antropologicamente controllato.
L’omologazione nel ristretto e difficile Parnaso contemporaneo richiede parametri arcigni, verifiche che possono apparire ingiustamente iniziatiche o esigenti fino al punto di spegnere la gioia sorgiva del partecipare i palpiti e le scoperte di una ricca e generosa interiorità. Credo che un tale assillo possa essere esorcizzato per affrancare le ragioni del cuore e dello spirito.” (Giorgio Fulco)
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