Ester Maero nasce a Torino, città a cui si sente atavicamente legata visto che suo trisavolo era quell’Angelo Brofferio avversario politico di Cavour e suo bisnonno Arturo Calleri noto caricaturista politico di inizio ’900.
Laureata in Lettere moderne con una tesi su Eugenio Montale e la letteratura anglosassone, con questa vince il Premio Internazionale Eugenio Montale edizione 1989. Qui conosce Maria Luisa Spaziani che la segnala in edizioni successive del Premio nella sezione Poesia per le raccolte poetiche da lei presentate.
Giornalista pubblicista, ha collaborato con testate della Regione Piemonte e con televisioni locali per programmi di informazione e approfondimento culturale. È ordinaria di Italiano e Latino al Liceo statale Segré di Torino.
Nel 2003 si laurea in Psicologia con una tesi sulle fiabe (“le mie prime amate letture per mano dei miei genitori. Dopo l’esame di Stato è ora iscritta all’Albo degli Psicologi.
Nel 2004 perde entrambi i genitori, e questo “tsunami, come lo definisce lei, che le ha fatto perdere “in un sol colpo assi cartesiani e di sistema, la pone di fronte al lutto di due persone molto amate. La penna è il suo tentativo di elaborazione e l’esito è questa raccolta poetica, I colloqui dell’assenza nel giardino dei passi perduti, sua prima raccolta edita. Del titolo dice: “Continua la mia corrispondenza con loro, e avviene in un luogo ideale in cui solo i passi umani sono perduti. Tutto il resto è stabile e affettuoso”.
Pubblica nel 2006 I colloqui dell’assenza nel giardino dei passi perduti, Genesi.
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