Sabino d’Acunto nato a Isernia nel 1914, si è spento a Sessano del Molise il 9 febbraio 2004. Giornalista, poeta, scrittore, critico, saggista, conferenziere, nonché autore di testi teatrali e di versi per canzoni, ha svolto anche attività politica e il suo impegno sociale non è mai venuto meno.
I suoi primi interessi sono stati per il teatro (il critico Mario Gromo de La Stampa ne scrisse sulla terza di quel quotidiano il 18 febbraio 1943), ma trasferitosi a Roma alla fine degli anni ’50 si dedicò al giornalismo, alla critica d’arte, alla poesia e alla narrativa. Nel 1959 la rassegna Libri e Riviste d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri gli dedicò un profilo bio-bibliografico. Nel 1969 fu tra i fondatori dell’Associazione dei Critici Letterari (Presidente Mario Praz) e nel 1970 del Sindacato Libero Scrittori del quale, sotto la presidenza di Diego Fabbri, ricoprì la carica di Presidente del Collegio dei Probiviri. Ha viaggiato molto all’estero. Ha vinto alcuni premi letterari di poesia e narrativa. Ha una vasta e rilevante bibliografia critica. Il romanzo Le farfalle non volano più (1975) e i racconti Una manciata di miglio hanno avuto ampi consensi di critica. Nel 1994 è uscito un volume antologico delle sue poesie dal titolo Il tempo e la memoria. È presente in Antologie di prosa e di poesia anche scolastiche. La stampa estera (Il Peloponneso di Patrasso, El Diario de Noticias di Lisbona, Poesia Espanola di Madrid, Nea Estia di Atene…) si è interessata del suo lavoro, ospitando i suoi scritti. È stato direttore responsabile del Bulletin Européen della Fondazione Europea Dragan e ha collaborato a Riviste di impegno, tra le quali Vernice, rivista di formazione e cultura, fin dal 1996.
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