Virgilio Atz è nato nel 1953.
Formazione umanistica, a diciassette anni la prima significativa affermazione con il terzo premio al Concorso giornalistico “La Mole” (Torino 1970), da allora il suo palmarès si è significativamente incrementato con molti e importanti riconoscimenti sia in Italia sia all’estero.
L’interesse per le discipline umanistiche (Lettere, Filosofia, Storia, Psicologia e Geopolitica) si salda con l’innato amore per l’arte, la natura e la musica (da Čajkovskij agli U2 passando per Gershwin, E. Piaf, Sinatra, I Beatles, Dylan, Sade, De André). Al culmine dell’ennesima crisi “psicologica-ambientale sfociata con la “fuga dai luoghi vissuti” (risale a quel periodo lo studio di Jung) e l’inseguimento del “sogno americano” − l’America di Simon & Garfunkel − poi rivelatosi una cocente delusione (siamo agli inizi degli anni ’80) Atz, trasferitosi a Pavia, riprende le sue ricerche letterarie (sui Simbolisti, gli Ermetici e i Realisti: Apollinaire, Ungaretti, Pavese, in particolare).
Presente in numerose antologie, fra le sue pubblicazioni si ricordano Biopsia, 1986, Questioni levantine, 1987, Momenti, 1988, I viali di Rimbaud, 1993, Blue jeans, 2005, Il mio tempo, 2009, Angolazioni&Swing, 2010, Il gerundio stradale, 2012, I detriti necessarj, 2014, Ordine cavo, 2015, Un percorso tascabile, 2016, In-frazioni di vita, 2017.
Nel 2018 vince ex aequo il premio per inedito di poesia al Concorso I Murazzi con il testo La coerenza del minimo, pubblicato con Genesi.
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