Il ventre
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Tiziano Fratus riporta la poesia al centro dell’indagine sul mondo, organizza la cognizione e la descrizione della realtà, adoperando gli strumenti che sono tipici della poesia: applica un continuo traslato dall’oggetto reale verso la rappresentazione ideale dell’oggetto stesso. I meccanismi sono la metafora, la metonimia, la sineddoche. La forza di Fratus consiste nella sicurezza con cui egli propone la poesia come metodo autonomo e specifico di indagine. Un metodo che si basa su una controllata dispersione delle energie: un disordine armonico, un’entropia arricchente. Per raggiungere con più forza l’obiettivo e per dimostrare l’attualità della poesia, Fratus rinuncia agli ori della tradizione, in particolare all’elezione di un lessico deputato all’affabulazione poetica o comunque riconoscibile come gergo specifico; al controllo metrico dell’espressione; alle forme visive del testo e alla persuasività calligrafica delle soluzioni. Come Paganini, Fratus suona il violino usando una sola corda: l’energia pura della poesia, che è vortice ipnotizzante di continua traslazione rigenerativa. Sandro Gros-Pietro |
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