In una botte di ferro
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PREFAZIONE Bertoldo era contento quando pioveva, perché pensava che non poteva venire se non il sole. Celeste, il protagonista del romanzo breve o racconto lungo di Raffaele Cavazzoni, si preoccupa e occupa di fare sorgere il sole con tutti i mezzi a sua disposizione per incentivare la fortuna della sua sorte. Celeste non si volta quando lo chiamano con il suo nome, ma risponde solo al soprannome di Celestone, proporzionato alle misure del suo fisico. È una notazione parodica dell’autore che, attraverso l’appellativo, fa intuire metaforicamente la sproporzione fra le fantasiose speranze del personaggio e le ineluttabili norme della realtà. Del resto lo redarguisce anche la moglie: “Se veramente conosci tutte ’ste persone una più importante dell’altra, cosa aspetti a farti dare un lavoro da cristiani?”. Il rimbrotto serve da didascalia a una delle illustrazioni, saporite e saporose, di Gianni Chiostri, che, con le sue vignette di una obiettività trasfigurata in surrealismo, interpreta anche questa nuova opera di Cavazzoni. Liana De Luca |
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