Tra il pensiero e la luce
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Prefazione La prima componente che fa da fondamento alla poetica di Mirka Corato è la scelta del linguaggio. La poesia, dunque, richiede una specifica lingua, che è altra cosa dall’idioma della quotidianità, perché deve sapere spingersi in un territorio di espressione del messaggio che non si limiti alla denotazione e interpretazione delle cose e delle persone del mondo reale. Come scrive la poetessa in La parola si manifesta una nuova realtà, perché “Un sottile filo di brezza / trapassa la soglia del sole”. Il linguaggio della poesia è inteso come trasposizione in metafora della realtà e dei suoi attributi. Quel refolo di vitalità – cioè il “sottile filo di brezza” – è il simbolo usato per nominare la poesia o meglio, il “linguaggio della poesia” o meglio ancora “la parola”, in sé e per sé con cui il poeta dovrà esprimersi. Tale parola diventa subito “un canto sospeso” e immediatamente dopo ne leggiamo la caratteristica precipua di leggerezza, come di una situazione indeterminata di esistenza e di conoscenza tale che modifica la nozione del mondo, “e costruisce nell’aria le sue stanze / profumate limpide vulnerabili / dove il pensiero crede / dove si risveglia la Parola // quella striscia dorata / che vive dei suoi mitici vapori”. Per Mirka Corato la scelta delle parole è fondamentale, in quanto in poesia non tutto il lessico è adoperabile. Al contrario, lo sono solo i significanti che posseggano la caratteristica di fare volare il pensiero umano oltre “la soglia del sole”, altra metafora che sta ad indicarci il limite oltre il quale non si spinge la ragione umana che illumina e descrive l’universo sensibile, ma al di là di quel limite esiste un universo ancora più grande, costituito da “stanze / profumate limpide vulnerabili”, che è precisamente il mondo incantato della poesia, altresì nominato dalla poetessa come “canto sospeso”. Altrove leggiamo: “Voglio sentire la parola tersa / intagliata sull’acqua / non ancora nata… / forse perduta…” Nella poesia Amo la parola troviamo uno sviluppo completo dei contenuti appena esposti sulla scelta del linguaggio, con toni espressivi che rimandano in qualche modo anche a soluzioni ermetiche, e che vale la pena di citare ampiamente, “Amo la Parola / la sua forza rinchiusa / nel sonno inerte di un linguaggio / che ancora non ha voce // La Parola è una luce / che attende l’aperto del vento / sul mare multiforme della trasformazione… / dal nulla ad un sublime nulla / che splende alto / più della speranza più della disperazione // Più forte più lieve / È un dolce vano odore della vita / è una memoria che si abbandona / ai secoli e agli istanti / fino alle lontane fronde / di lontane stagioni.” Quello della poetessa è un mondo aurorale, velato da un alone di indeterminatezza e di possibilità multi espressiva, in una ricchezza fragile e vulnerabile della conoscenza e dell’apprendimento, su una soglia di mistero e di magia. Sandro Gros-Pietro
Eventi collegati a Tra il pensiero e la luce
Mirka Corato al Circolo dei Lettori
Circolo dei Lettori – Sala Musica, il 29.11.2016alle ore 18.00, Via Bogino, 9, Torino
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