Dieci parabole per Autore
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Prefazione Con Dieci parabole per Autore Miriam Pierri ha scritto il “romanzo labirintico”: la soluzione conclusiva resta da scoprire da parte del lettore; quindi, la liberazione del lettore dalla trappola della scrittura diviene estremamente complicata, perché lo scrittore non si presta a scodellare al lettore la “versione esatta delle cose”, ma al contrario illustra una quantità di sviamenti, errori, false interpretazioni, rovesciamenti delle parti che possono essere originati dall’esposizione dei fatti. L’intento di Miriam Pierri è quello di demistificare il potere acclarante della scrittura, come strada maestra di riflessione e di ordinamento della realtà. L’Autore non è un demiurgo che possiede la suprema virtù di sancire la versione corretta delle cose, ma al contrario appare come il “Principe dei demistificatori”, capace di nascondere sotto il fascino incantatore delle parole la verità dei fatti e di farla scomparire all’interno di un labirinto fuorviante di ipotesi contraddette. Sandro Gros-Pietro Quarta di copertinaA quel delitto seguì la morte di un ragazzo, il migliore del coro del collegio che nelle grandi ricorrenze religiose si svolgeva nella cappella adiacente l’edificio collegiale. Gli allievi tutti abbigliati con tunichette nere e tocco anch’esso nero guarnito con nastro e nappa azzurra, coro stonato e disturbante, cantavano aggrappati come tante cornacchiette ai bordi degli inginocchiatoi di vecchia quercia. Il ragazzo scomparve il giorno dopo aver cantato magnificamente in occasione della ricorrenza della festa del santo patrono del villaggio fra gli applausi dei parenti e dei partecipanti. Indice testualeINDICE
7 Prefazione Biografia dell'autoreMiriam Pierri è nata a Taranto, dove vive e opera. A quel delitto seguì la morte di un ragazzo, il migliore del coro del collegio che nelle grandi ricorrenze religiose si svolgeva nella cappella adiacente l’edificio collegiale. Gli allievi tutti abbigliati con tunichette nere e tocco anch’esso nero guarnito con nastro e nappa azzurra, coro stonato e disturbante, cantavano aggrappati come tante cornacchiette ai bordi degli inginocchiatoi di vecchia quercia. Il ragazzo scomparve il giorno dopo aver cantato magnificamente in occasione della ricorrenza della festa del santo patrono del villaggio fra gli applausi dei parenti e dei partecipanti. |
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