Extrema ratio
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PREFAZIONE La poesia di Maria Teresa Infante consiste in una ricognizione di carattere sostanzialmente psicologico delle possibilità denotative e interpretative della parola poetica. Tra i versi – molti dei quali sono dei perfetti endecasillabi, ma quasi per caso o a causa di una deriva per forza maggiore del linguaggio poetico italiano – affiorano principalmente paesaggi mentali, percorsi logici e ancora di più camminamenti impervi e analogici, arditi collegamenti e scontate rime, con inopinate assonanze e calamitate armonie. Siamo di fronte a un percorso a salti e sviamenti, allineamenti e lampi, con oscurità e accelerazioni, improvvise stasi e sospensioni. Non si sa mai cosa ci aspetta dietro l’angolo, perché dopo André Breton siamo divenuti tutti poeti senza cielo, e non si sta più leopardianamente a cantare la luna, col naso all’insù, ma viviamo nelle sinapsi del nostro cervello, negli anfratti franti della memoria imbizzarrita. Sandro Gros-Pietro |
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