Canzoniere satirico
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Prefazione Viene automatico chiedersi cos’abbia in comune Mazzella con Petrarca, dato che la citazione è così marcata sia nel titolo sia nella copertina da apparire quasi fondamentale. La risposta più probabile è che si tratta di un innocente gioco, nel senso carducciano del termine, cioè un ludo letterario, come il Vate ebbe a dire parlando della nascita della Antica poesia toscana: “d’amor tra i ludi e le tenzon civili / crebbi”. L’amore per il gioco e per l’impegno civile è la sorgente da cui circa settecento anni or sono è sgorgata la poesia italiana, che poi nei sette secoli a seguire, seguendo quei due filoni principali di modello estetico e contenutistico – la sponda dantesca e la sponda petrarchesca – diviene una delle letterature più importanti della modernità occidentale. Ma torniamo alla sintesi iniziale distillata da Carducci: all’inizio della parola poetica italiana c’è gioco d’amore e c’è impegno civile! Sono sostanzialmente questi i due pigmenti da cui poi deriverà l’immenso monumento di scibile che è la letteratura italiana, l’unica ad essere caratterizzata quasi esclusivamente dal lavoro dei poeti e solo in via secondaria anche dalle opere in prosa. Ricordo che ai tempi dei miei studi universitari si faceva il gioco di collocare ogni poeta italiano, anche i più moderni, o nel filone dantesco o nel filone petrarchesco. E va da sé che Mazzella verrebbe collocato nella tradizione di Petrarca, non fosse altro per essere l’autore di un libro che si chiama La baia del dubbio, titolo estremamente consonante con le dubitazioni di Petrarca e invece assai stridente con le certezze di Dante. Sandro Gros-Pietro |
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