Disfonie

“Chi legga questo canzoniere avrà modo di aggiungere altre considerazioni, intanto va detto che non si tratta di un divertissement, nella maniera più colloquiale e semplice Giulio Abbiezzi ha dovuto in qualche modo rompere il silenzio e mettersi di fronte agli amici e ai lettori senza veli, cercando di capire il fondo delle cose e i comportamenti degli uomini, soprattutto di quanti ha conosciuto in tanti anni di lavoro, di vicinanza e di intelligente studio delle nostre ragioni.”

Carlo Bo, dalla presentazione

“In dieci anni di Premio Librex-Montale, mai una volta che io o un altro membro della giuria, o qualcuno dei poeti premiati, ci fossimo accorti che il promotore e finanziatore dell’iniziativa covasse intenzioni di poesia. Se avesse saputo una cosa del genere, certo Montale avrebbe cambiato il suo commercialista, di cui aveva voluto essere testimone di nozze, e mai lo avrebbe designato ad assistere i suoi eredi per attuare le sue volontà: infatti con Abbiezzi il grande poeta amava parlare di tutto, e soprattutto di soldi, ma non di certo di poesia, e un fiscalista con intenzioni poetiche l’avrebbe fortemente insospettito, perché, da poeta e da genovese, sapeva che gli affari mal si combinano con la poesia.

Elio Gioanola, dalla prefazione