Diario poetico
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Prefazione Giovanni Stella concepisce la Poesia – e con essa l’intera letteratura – come l’espressione più durevole e autentica della vita. Per proporre una metafora di immediata comprensione, si dirà che il poeta è il tagliatore che raccoglie la gemma grezza, la scompone e la segmenta per farne un diamante di impareggiabile lucentezza. Però, invece di una pietra, Stella si concentra su un evento di vita ovvero anche su una idealità, un sogno, un concetto, un argomento tematico di peso: ne studia la complessità e infine lo taglia o più esattamente ne ricostruisce la forma e il contenuto con il bisturi della scrittura. L’argomento, per grande predilezione e per versatilità del Poeta, è quasi sempre un vissuto quotidiano che viene poi trasformato in diario poetico. Se il tagliatore dalle pietre preziose ottiene le gemme, ecco che il Poeta dalla vita quotidiana ottiene, invece, la vita ornata, che ne è la versione artistica rappresentativa e simbolica, proprio come il diamante trasforma in versione d’artista la pietra greggia, similmente la vita ornata è traduzione poetica, rimodellata e rifinita dall’arte della scrittura, di una preziosa scheggia di vita. Una passeggiata, una conversazione fra amici, l’osservazione del tramonto dietro i monti Iblei, la visita a una mostra d’arte, un viaggio esotico o un’escursione nelle vestigia delle civiltà antiche, le blandizie gioiose dei nipoti, la beltà rasserenante della donna amata o anche semplicemente una tazzina di caffè servita da mani gentili al tavolino nella piazza centrale di Avola: tutto diviene il quadro perfetto nel suggello di un episodio di vita ornata, cioè di una poesia. Sandro Gros-Pietro |
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