Carmina Iucunda
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Descrizione Commenti dei lettori |
Postfazione Vi sono molti esempi all’interno della letteratura italiana di canti d’amore dedicati alla gioiosità dell’incontro tra i due amanti, i quali trovano in sé stessi l’appagamento dei sensi e dell’anima, e si aprono a un canto di felicità e di benessere, come se fosse una liberazione dai rovelli della vita quotidiana o, peggio ancora, dalle insidie e dai mali che potrebbero derivare dalla lunga serie di elementi infausti che attentano alla vita di ogni uomo. Sandro Gros-Pietro |
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Se è vero che l'apparato metaforico si fonda, quasi ad ogni pagina, su immagini non di rado esplicite e anche audaci, tali da sfiorare in qualche caso i limiti di ciò che si potrebbe chiamare il pudore espressivo, ciononostante tutto si riscatta per la presenza di un cono di luce che sempre illumina e sublima la "stoffa grezza" dei contenuti, conducendo dal concreto all'ideale, dalla materia pura e semplice allo spirito. Nella fuga inesorabile degli anni, un sincero invito all'oraziano "carpe diem", un inno al piacere spensierato e disinibito di assaporare la coppa - ora dolce ora amara - che l'esperienza amorosa ci offre, sempre consapevoli del fatto che "non capiremo niente della vita / se non sentiremo l'odore della rosa profumata".