Inseguendo una visione
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Introduzione Quando ho ricevuto la mail di Fabrizio in cui mi chiedeva se potessi scrivere l’introduzione alla sua ultima fatica, Inseguendo una visione, sono rimasto lietamente sorpreso e anche un po’ inorgoglito da questa richiesta. Io non sono uno scrittore, anzi, né sono un critico letterario. Sono un semplice lettore dilettante che ha avuto la fortuna di conoscere Fabrizio e di apprezzarne la scrittura nei suoi due precedenti libri. Poi arriva il secondo libro. Un libro che non avrei mai voluto leggere e sicuramente Fabrizio non avrebbe mai voluto scrivere. Guerra ai cattivi racconta con una precisione disarmante tutto il calvario che Fabrizio ha affrontato dopo la diagnosi tremenda che avete letto. Lo fa con il suo stile narrativo, che ormai mi è famigliare, sempre tenendo lo sguardo sul racconto, ma mai lasciandosi vincere da una comprensibile disperazione. La sua scrittura è sempre acuta, dettagliata anche raccontando una malattia devastante non perde mai la sua “visione sabauda” del mondo. Il lavoro dei medici, degli infermieri, la dedizione di sua moglie Patrizia sono narrati con rispetto della professionalità e dell’amore messi a dura prova anche dal contesto in cui si opera. Siamo in pieno Covid19. Tutto è maggiormente complicato, come se fosse possibile complicare questa tremenda malattia. E così dopo aver citato l’incipit vorrei proporvi il finale del libro (non è un giallo e non faccio spoiler di nulla!) E il Buen camino ci ha portato questo libro. Inseguendo una visione. Qui troviamo Fabrizio in età più adulta che prende decisioni sulla sua vita insieme a sua moglie Patrizia. Scelte importanti che portano il cittadino di zona Santa Rita a Torino a vivere a San Bernardino di Trana. E qui le affinità con Fabrizio iniziano a divergere. Io non sarei mai andato a vivere fuori città e forse nemmeno lui, ma l’amore fa fare delle cose particolari, e lui per amore ha fatto una scelta importante. Probabilmente non sono stato innamorato a tal punto, oppure l’oggetto del mio amore non mi ha mai posto ad un bivio del genere, in tutti i casi lui ha preso questa decisione che gli ha cambiato la vita, e visti i risultati raccontati nel libro, gliel’ha cambiata in senso positivo. Se gli americani si possono vantare per la trilogia di Philip Roth composta da Pastorale Americana, Ho sposato un comunista e La macchia umana, noi sabaudi e langaroli rispondiamo con la trilogia di Fabrizio Veglio Volevo essere Robin, Guerra ai cattivi e Inseguendo una visione. Beh, forse la mia parte sabauda-langarola con questa affermazione ha lasciato posto all’altra parte che alberga in me, vale a dire quella marchigiana, un po’ più estroversa ed esuberante. Buona lettura. P.S. Dopo aver letto Inseguendo una visione guardo con meno scetticismo e forse con più ammirazione Alessandra, la mia compagna, mentre cura con amore i vasi con le piantine che abbiamo nel nostro appartamento cittadino. Giulio Liberati |
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