senza scampo
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Premessa dell’Autrice Passato un po’ di tempo, riprendo sempre in mano raccolte e scritti miei inediti e li rileggo, a mente fredda e severa. Così ho fatto ora per Senza scampo, dopo due-tre anni di stasi in una cartella, e non ho cambiato quasi nulla, fuorché quisquiglie, per quanto riguarda la sostanza. La prima parte è rimasta più letteraria, forse più intima, la seconda più storica e universale, come ha rilevato Silvio Raffo.
Testimonianze critiche Questa raccolta è meno soggettiva e più universale, etica e addirittura escatologica. Silvio Raffo mail del 12 gennaio 2021
Giorgio Linguaglossa mail del 13 gennaio 2021
Ma chère Edith, je viens de lire ton Senza scampo. J’ai trouvé très belle et émouvante cette évocation de la vie, du mal, de la religion avec au centre du poème ton cri, ton invocation à ton père dont la trahison et la mort sont une blessure au coeur de ton oeuvre et de ta vie. Monique Maussion mail del 25 gennaio 2021
Sono scuotenti le tue poesie. Sballottano e ti attraversano come il rivestimento della terra, delle acque, delle croste, della lebbra, dei sogni e dei fantasmi. Avrà da camminare Questa “bestia” siamo noi, ciascuno alle prese con la carne marchiata dal linguaggio che ci lascia, alla fine e sempre, soli. Soli alle prese con la vita, la biologia di cui siamo fatti – e come lo dici bene –, sempre uno sfinimento, la morte che aleggia, la vita stirata da cima a fondo e ce n’è ancora, e talvolta pesa. Il muro! Tu, con questi versi, sei passata oltre il muro del linguaggio, sei andata dentro alla crepa – Ingeborg Bachmann e la sua crepa nel muro dove non c’è niente, nessuno –, la crepa che ci spinge – soprattutto tu – a scrivere. Dico tu, perché la tua poesia sembra un pezzo di corpo tuo. Un corpo che vive, che è stanco, che erutta versi magnifici, che teme, che ironizza. Sono una meraviglia! Macinano parole sottili, esangui, colorate, fonde… Céline Menghi mail del 26 gennaio 2022
Edith cara, in queste pagine ho ritrovato al massimo grado la tensione psichica e immaginativa che contraddistingue il tuo mondo interiore messo in parole. Giuseppe Manfridi mail dell’11 giugno 2023
L’uomo del terzo millennio ha ben chiaro in mente che la sua interpretazione del mondo è espressione binaria di conoscenza e di immaginazione. Noi siamo consapevoli dell’immensità cosmica in cui è immerso il nostro pianeta e della dispersione entropica a cui è sottoposto il cosmo, destinato a decadere nel nulla. Tuttavia, oltre alla conoscenza della realtà, l’uomo è l’unico essere del pianeta che ha sviluppato un immenso patrimonio di cultura che poggia solo sull’immaginazione, relativamente a cose che non ricadono per nulla sotto i cinque sensi; pertanto, non sono sperimentabili e probabilmente non esistono affatto. Il peso dell’immaginazione, cionondimeno, nell’attività cerebrale umana, ha da sempre avuto ed ha tuttora un’importanza che supera di gran lunga il peso rappresentato dal mondo reale, basti pensare all’importanza delle realtà virtuali nelle società avanzate del terzo millennio. Sandro Gros-Pietro mail del 24 luglio 2023 |
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