Greve è la neve
![]() |
€ 8,00
EUR
Spedito in 2 giorni
|
Descrizione Inserisci un commento |
Prefazione Ci sono libri che risuonano e impressionano, costituiti di parole che tracimano fatti e li distraggono e distruggono per diverse configurazioni, per nuovi incantamenti. Oggetti brucianti che trasmettono scariche fisiche, o invitano a cerimoniali per cui non abbiamo più biglietti, lasciapassare innocui che ci permettono di assistere passivamente allo spettacolo che si apre davanti ad occhi usati ed abusati. Il non-romanzo di Céline Menghi Blu Cobalto è una di queste schegge impazzite, di questi oggetti alieni che scuotono e svegliano dal torpore di un ron ron romanzante che oggi sopravvive a se stesso in varie incarnazioni di leggibilità fiacca e stonante. A questo fiume di parole Verrebbe voglia proprio, in questo caso specifico, di parlare di un ascolto estremo che ha il carattere di una vera e propria “messa in musica” di quel libretto impossibile, arduo, perforato da spifferi, voci ed ombre, sapientemente trapuntato da Céline Menghi: a ciascuno il proprio melos drammatico. Chi ascolta bene e si fa tutt’orecchi, compone a sua volta. Edith opta in questo caso per un’aperta forma di poesia, dove i versi vengono avanti uno dopo l’altro per spinta precipite, accumulandosi e arditamente sommandosi insieme, una pagina dopo l’altra, ma insieme compattamente tessuti sul filo aereo di un unico respiro; “respiro” è una parola che in questo periodo di così urgente rivelazione dovuto alla pandemia che tocca proprio le vie respiratorie, acquista un valore potentemente simbolico: è la poesia, appunto, direttamente chiamata in causa a rifondare una civiltà del fiato, del respiro: il verso. Giacomo Trinci |
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.