Dulcamara

FORZA E VULNERABILITÀ

Ho conosciuto Colomba Di Pasquale prima via e-mail, poi in un campo di papaveri (per una serie di fotografie, era un campo meraviglioso come quello in cui si addormenta Dorothy del Regno di Oz), solo più tardi l’ho conosciuta nelle sue poesie.
I suoi versi le somigliano, forti ma vulnerabili, fermi e fuggitivi, sorridenti e disperati, poesie di luce e di ombra (l’inquietante ombra junghiana).
Gli accadimenti sono dichiarati eppure taciuti, tutto sfugge e si perde: la salvezza, come spesso avviene nella poesia delle donne e nei loro destini, giunge dal sapiente uso dell’autoironia.
Poesia ferita (che poi la vita / ci inietta giorno dopo giorno / la solita fialetta di dolore…), all’inseguimento di smarriti, in affannosa ricerca delle loro tracce.
Ma qualcosa accadrà perché poi le cose / prendono la loro strada necessariamente.

Vivian Lamarque