Voci dai Murazzi
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Introduzione del Curatore La Poesia italiana ha trasceso la qualifica di genere letterario ed è diventata una moltitudine espressiva della letteratura totale. Forse, anche qualcosa di più: è la metafora o meglio ancora la sineddoche che rappresenta il simbolo più completo della comunicazione linguistica. Come la prua rappresenta in sé e per sé l’intera nave che segue appresso, così la Poesia è la visione complessiva di quanto si possa esprimere usando qualsiasi genere della lingua. Narrativa, teatro, giornalismo, saggio, documento e altro ancora: sono la moltitudine linguistica che noi osserviamo contenuta ed espressa nella complessità e nella densità della poesia contemporanea, specie in quella italiana, che come ben sanno i poeti di vaglia del mondo intero, è la Poesia più complessa e più ricca, capace di offrire il migliore nutrimento per la mente e per lo spirito, esattamente come la cucina italiana è nota per essere tra le migliori forme dell’alimentazione umana. Non predomina uno stile o un movimento letterario; non emerge, in spirito egemonico, una teoria ben definita della funzione poetica. Per intendere cosa sia divenuta in Italia la Poesia, bisognerebbe risalire al mito di Okeanòs, il grande Titano che è l’immenso fiume capace di circondare la totalità delle terre emerse, padre dei fiumi del Pianeta, unisce l’universalità delle acque: si ispira sostanzialmente all’amore e alla concordia, è contrario a partecipare a qualsiasi guerra, sia tra gli Dèi sia tra gli uomini, celebra la vita e sovraintende al laboratorio di creazione degli esseri viventi, che derivano dall’elemento acquoreo. Okeanòs è il simbolo completo della moltitudine biologica. Sandro Gros-Pietro
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