Il respiro dell’addio
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INTRODUZIONE Come l’ultimo respiro condensa in una pellicola lo sguardo sul proprio tragitto terreno, così la poesia di Rescigno nel suo “respiro comunicativo” regge l’animo del poeta stesso. Palafitte – le parole – ben conficcate nel fango dell’animo del poeta, che reggono il percorso terreno elemento di purificazione che conduce all’anelata salvezza eterna. Il fango, terra e acqua, connubio dell’uomo con l’esistenza, inizio e fine, alfa e omega. L’esistenza che Rescigno ha vissuto è stata sottesa a un filo, la consapevolezza dell’anima, quale motore dell’incedere terreno. “… L’anima è l’archetipo della vita… Poiché la vita viene all’uomo attraverso l’anima, sebbene egli pensi che gli venga attraverso l’intelletto. Egli domina la vita per mezzo dell’intelletto, ma la vita vive in lui attraverso l’anima. E il segreto della donna è che la vita viene a lei attraverso la figura spirituale dell’animus; sebbene essa supponga che sia Eros a portarle la vita. Essa domina la vita, essa vive per così dire abitualmente con l’Eros, ma la vera vita, in cui è anche vittima, viene alla donna attraverso l’intelletto, che in lei è impersonato dall’animus…” |
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