Commento di Franco Zoja
![]() Il comandante della caccia reale
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autori: | Renato Gabriele |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Il guardiacaccia Don Nicandro Ferrante è il protagonista del romanzo: un personaggio tosto, burbero, selvatico, spaccone, miscredente, assatanato, eroticamente licenzioso con le donne, ma soggiogato, in special modo, dalla personalità della idealizzata Amalia che lo umilia in malo modo e lo fa penare, anche se, successivamente, Nicandro, in un breve lasso di tempo, credendo di uscire dal tunnel delle disillusioni e dai fastidi fisici (una cornata alle parti basse, in occasione di una battuta di caccia al cinghiale, gli procura l’impotenza), convola forzatamente a nozze con Margareta che, per essersi fatta mettere incinta dall’amante, costringerà il marito a chiudersi ancora di più in sé stesso. Nicandro compirà per vendetta un delitto passionale, sarà l’autore di una violenza sacrificale che si esalterà nel più crudo abbandono al dolore. Sino dalle prime pagine, sono evidenti le peculiarità linguistiche e lessicali dell’Autore, riscontrabili in pochi altri scrittori nazionali: il periodare non va oltre le sei/sette righe, come pure i capitoli, non di lunga gittata, alcuni dei quali con descrizioni iniziali bene articolate di paesaggi e scenari della natura; per cui, nella successione, si ricordano facilmente fatti e avventure propriamente singolari, coadiuvati da un vernacolo napoletano che Nicandro usa, offrendo così una lettura piacevole. Le virtù di letterato di Renato Gabriele non hanno bisogno di appoggi critici, si avvalora da sé il contenuto ispirato ad una profonda cultura. La capacità di stilare un romanzo, soprattutto se imperniato su tematiche storiche vivificate dalla inventiva, non è mai semplice, perché porre in luce determinati episodi e farli rivivere dentro il testo significa possedere sapienza non comune di scrittore. Così, con Il comandante della caccia reale, Renato Gabriele si inserisce nella schiera dei prosatori contemporanei più qualificati.
Franco Zoja
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