Commento di Adriano Accorsi
![]() Nostalgia di Dio madre nel “pensiero poetante” di Veniero Scarselli
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autori: | Daniela Monreale |
formato: | Ebook |
prezzo: |
Gratis
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Interessanti profonde e penetranti sono le riflessioni della poetessa e critica letteraria Daniela Monreale sull’opera del poeta Scarselli nel suo libro Nostalgia di Dio madre nel “pensiero poetante” di Veniero Scarselli.
Molto appropriato per quest’opera è il breve dialogo fra lo scrittore Carlo Coccioli e un noto conduttore televisivo che l’autrice pone all’apertura del suo libro:
Di cosa parlano i suoi libri?
Di Dio. Di cos’altro vuole che parlino? C’è forse qualcos’altro di cui parlare?
Il pensiero di Dio è infatti dominante non solo in Veniero Scarselli ma in ogni uomo. Ecco perché l’opera poetica di questo autore tutta tesa nel titanico sforzo di squarciare il mistero per raggiungere la Verità e Dio resterà sempre stimolante e affascinante.
Nel suo Ecclesiaste Cohelet dice: [1] Non si sazia l’occhio di guardare né mai l’orecchio è sazio di udire (e si potrebbe tranquillamente aggiungere: né mai la mente è sazia di pensare e di creare).
Ogni volta che vengo in contatto con la poesia di Veniero Scarselli mi vengono sempre in mente questi versi di Cohelet. E non solo. Subito la memoria va anche a quel breve dialogo di Cristo con Pietro:
[2] Chi dite che io sia?
Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
E Gesù: Beato te, Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
Non con la carne e il sangue, non con la nostra razionalità possiamo raggiungere Dio. Tu sei Dio possiamo dirlo solo per Grazia di Dio, solo con la fede e non per la forza della nostra ragione.
D’altronde è lo stesso Veniero Scarselli a indicare con questi due bellissimi versi di non avvicinarsi a Dio [3] con l’arrogante ragione meccanica / ma con l’umile slancio del cuore.
Solo l’umile infatti sa abbandonare il proprio amore di sé, il proprio Io, la propria volontà per annullarsi in quella di Dio.
Adriano Accorsi
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